Sua Eccellenza il cannolo siciliano

dessert

Un cilindro friabile fatto di cialda croccante al cui interno c’è un cuore di ricotta – questo è il vero cannolo siciliano, dolce famoso in tutto il mondo, e per un motivo più che valido: la sua incredibile bontà.

Le origini (incerte) del cannolo siciliano

Come sia nato il cannolo siciliano rimane ad oggi un mistero, ma le due storie più accreditate sono le seguenti.

Secondo alcuni, il cannolo siciliano avrebbe origini saracene. Fin dall’827, la Sicilia sottostò a un dominio islamico. Questo ha molto a che fare con le origini del cannolo. Infatti, nell’anno 1000, Caltanissetta era sede del castello del sultano e del proprio harem. Il nome stesso deriva dall’arabo Qal’at an-nisā, che significa “castello delle donne”. Furono proprio le donne di questo harem, secondo una delle leggende, a creare questo dolce come omaggio ai propri uomini. Questi infatti stavano via molto a lungo, e nel tempo morto a propria disposizione le donne avrebbero rielaborato una ricetta di un dolce romano ed ideato il classico cannolo siciliano. Questo almeno riporta da Cicerone. E’ improbabile che il cannolo siciliano fosse solo una rielaborazione di un dolce romano già pre-esistente, e la versione più accreditata è quella secondo cui le donne degli harem di Caltanissetta avrebbero rielaborato un dolce arabo già conosciuto a base di miele, mandorle e ricotta, e fondendolo con la ricetta del dolce romano che troviamo citato 1000 anni prima da Cicerone.

Il motivo per cui si pensa che il cannolo fosse la ricetta menzionata da Cicerone, è che lui stesso scrisse di aver assaggiato “un tubo di farina ripieno di crema al latte”, e per questo si pensi che l’odierno cannolo sia nato a Caltanissetta, non ci sono prove concrete. Questo ha dato luogo a un’altra storia sull’origine del cannolo. Secondo questa variante, il cannolo non sarebbe nato in un harem, bensì in un monastero. Ma non un monastero qualsiasi… un monastero con un po’ di spirito, se così si vuol dire. La leggenda vuola infatti che le suore del Convento di Santa Maria di monte Oliveto a Palermo, durante il carnevale, abbiano messo in piedi il seguente scherzo: poichè in Siciliano cannolo vuol dire rubinetto, le suore avrebbero riempito una vasca di crema alla ricotta e sostitito I rubinetti con la sfoglia (detta scorza) usata per i cannoli. Il motivo per cui questa è la teoria più accreditata è il fatto che il cannolo è tuttoggi un dolce tipico di carnvale.

Una questione di scienza

Se pensate che la croccantezza del cannolo sia cosa da poco vi sbagliate. La crema a base di latte al suo interno, fa lentamente perdere la croccantezza alla scorza del cannolo, che diventa gommoso. Questo problema ha interessato un numero non indifferente di persone. Ecco infatti chi si è occupato di scoprire trucchi per prolungare la croccantezza del cannolo:

  • Massaie
  • Pasticceri
  • Chef
  • CNR
  • Nonne e nonni di tutta l’isola

Sapete chi sono massaie e pasticceri, ma cosa è il CNR? CNR sta per Consiglio Nazionale delle Ricerche. Perché in Sicilia il cannolo è una cosa serie.

Il metodo scoperto dal CNR permetterebbe di rendere croccante la scorza per varie ore grazie a un sottile strato di glicerina utilizzato per impermeabilizzare l’interno della scorza. Di più su questo metodo, detto il Metodo Ruggero in onore del Primo Re di Sicilia, potete scoprirlo nel video qua sotto.

Poche cose vengono prese sul serio come il cibo in Italia. E come è scientifico l’approccio al cibo, è quasi chirurgica la precisione con cui vengono utilizzati gli ingredienti. (Non le quantità, quelle si mettono a sentimento). Quali sono quindi gli ingredienti che non possono mancare in un vero cannolo siciliano?

Eccoli:

  • Farina
  • Strutto (ma va bene anche il burro)
  • Sale
  • Aceto di vino bianco
  • Zucchero
  • Cacao amaro
  • Uova
  • Marsala
  • Ricotta rigorosamente di pecora
  • Gocce di cioccolato fondente

Un dolce leggero, che viene ulteriormente alleggerito tramita la frittura della scorza. Può essere guarnito con ciliegie o arance candite oppure granella di pistacchio.

Quando e come mangiarlo

Pochi di noi hanno mangiato il cannolo quando andrebbe mangiato. Infatti, al fine di preservare la croccantezza della scorza, il cannolo siciliano andrebbe mangiato immediatamente dopo essere stato riempito. E anche se si può conservare fino a 24 ore in frigorifero, per godersi veramente il cannolo questo deve essere stato riempito al massimo da qualche ora.

Per quanto riguarda il momento della giornata, quello è indifferente. Che lo si voglia consumare a colazione con il caffè o la sera come dessert, quindi, poco cambia. Non ci sono neanche delle bevande con cui viene tradizionalmente accompagnato. Quello che conta veramente è che ce lo si goda veramente. Tutto il resto non conta, fatto eccezione per una cosa: il vero cannolo siciliano lo si mangia solo in Sicilia. L’unica eccezione da parte dei siciliani viene fatta nei confronti di pasticcerie aperte da loro conregionali sul continente, ma tutti gli altri cannoli siciliani che potete trovare a giro per l’Italia non reggono neanche lontanamente il confronto con l’originale. Diffidate inoltre dalle imitazioni low-cal e “senza sensi di colpa”. Gli unici sensi di colpa che dovreste avere riguardano il non aver provato il cannolo originale. Il vero cannolo siciliano, infatti, fa bene all’anima e, ogni cosa che fa bene all’anima, si sa, fa anche bene al corpo.